Attualità

Politica ed ambiente: un nuovo impegno civile

La Redazione
pietro pepe
Riflessione di Pietro Pepe, già presidente del Consiglio regionale.
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Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Pietro Pepe, già presidente del Consiglio della Regione Puglia, dal titolo "Politica e ambiente: un nuovo impegno civile":

È stata sicuramente una buona occasione quella di aver partecipato alla presentazione del libro “Amor loci – suolo ambiente – cultura civile”  di alto valore scientifico e soprattutto formativo per i giovani che vogliono avvicinarsi alla politica ed utile per quanti già sono impegnati. Scritto da due bravi docenti del politecnico di Milano,   esperti di analisi delle città e di pianificazione urbanistica ed ambientale è un inno di amore per la terra, per il paesaggio e  per i luoghi che sono di tutti. Ma la sua peculiarità è racchiusa nel manifesto dell’ultimo capitolo per l’efficacia del motto “pensare ecologicamente ed agire politicamente” che riesce a suscitare nel lettore un nuovo impegno civile.

Ed è, a mio avviso, altresì in modo intelligente per far riflettere o per interrogarsi sulla crisi della politica e dei partiti e su come uscirne, partendo dallo studio e dalla conoscenza dello stato dell’ambiente nelle nostre città e nei dintorni e  quali scelte politiche adottare. L’iniziativa politica   per ora, almeno nelle intenzioni, esprime una prima consapevolezza di voler reagire di fronte all’avanzata dell’urbanizzazione dando corso ad una nuovo modo di fare politica nel governo e nell’assetto del territorio delle città. Fa bene il P.D. ad approcciarsi a questo tema di grande attualità, che mi auguro, diventi comune e motivo di confronto tra tutte le forze politiche locali e regionali che hanno a cuore il nostro territorio.Per inciso, è anche quanto da qualche tempo vado affermando nei luoghi di formazione politica, nelle scuole e nelle associazioni culturali.

La finalità che potrebbe, di conseguenza, scaturire, è l’impegno ad elaborare un nuovo modello di sviluppo culturale, sociale ed economico ispirato al pensiero ecologico e a cambiare per il prossimo futuro gli attuali comportamenti della politica. È scontato che le verifiche potranno essere fatte all’interno delle scelte che le forze politiche andranno ad assumere in una pianificazione degli strumenti urbanistici comunali o in adeguamento a quelle regionali, già vigenti come il Piano Urbanistico Generale (P.U.G.), già Piano Regolatore Generale dei Comuni o il Piano Tematico Territoriale (P.U.T.T.) sostituito dal Piano Paesistico Territoriale Regionale (P.P.T.R.)  già adottato . 

La premessa per queste decisioni è però legata ad un cambio di rotta radicale nel rapporto uomo-ambiente, nello stile di vita finora praticato, nel modo di essere sia individuale che collettivo e nell’agire politico a tutti i livelli ( locale, provinciale, regionale e nazionale). Si deve passare da una concezione privatistica esasperata di sfruttamento del suolo ad una di rispetto e di cura dei luoghi e della natura. Già nella Genesi l’uomo è chiamato a comportarsi da custode del creato, tenuto a preservare l’eco-sistema avendo ricevuto in eredità un patrimonio di bellezze che ha il dovere di tramandarlo a quelli che vengono dopo di noi nella sua interezza. L’operazione che si intende realizzare è innanzitutto culturale e potrà avere successo se si ricerca una nuova collaborazione tra scienza, economia e politica.

L’auspicio è che si inizi da subito e che il mondo politico non si faccia distrarre da interessi contingenti o compromessi concedendo deroghe su deroghe o da comportamenti omissivi che vanificano la pianificazione di fronte ad un paese che va verso la rovina. È sotto gli occhi di tutti infatti l’avanzare del consumo degli spazi e dell’espansione a discapito della campagna , della cementificazione,  della mercificazione e dell’inquinamento del suolo che procede regolarmente e che non può lasciarci insensibili e che ci obbliga a contrastare con forza questo modello di sviluppo disordinato ed irrazionale.     Gli autori ci invitano a riscoprire una attitudine dismessa che è quella di prendersi cura della terra che definiscono in modo efficace “Amor  loci”.

In Puglia, peraltro, la politica potrebbe essere agevolata dalle recenti decisioni della Regione di voler approvare il piano paesaggistico nei tempi brevi che presto vedrà i comuni chiamati di conseguenza ad adeguare i loro strumenti urbanistici, (P.U.G. e Regolamenti di Attuazione), in esecuzione della legge regionale n°20 della precedente legislatura. Vale la pena ricordare , a tale proposito, che il piano paesaggistico è il primo ad essere realizzato nel rispetto del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio in accordo tra lo Stato e Regioni. Aggiungo che a differenza del P.U.T.T. che aveva valenza prescrittiva e si  fermava ai confini del costruito della città, il Piano Paesaggistico (P.P.T.R.) si estende a tutto il territorio ed ha natura propositiva ed è sostitutivo dello stesso.

La speranza è che la cultura dello sviluppo sostenibile, della valorizzazione delle identità locali, della sicurezza del territorio, della tutela della biodiversità si affermi in modo definitivo; le scelte della Regione e dei Comuni siano dunque indirizzate alla riqualificazione dell’esistente, alla rigenerazione urbana, al recupero delle acque piovane, al potenziamento del verde pubblico e ad una mobilità più umana. Venga, una volta per tutte, applicata la perequazione urbana , quale strumento di giustizia contro le speculazioni edilizie causa di tale disastro. Questo libro che è un viaggio straordinario alla scoperta delle meraviglie e delle violenze subite dal territorio ha il merito di mettere in crisi le nostre abitudini sbagliate e di riaprire il dibattito pubblico sulle questioni ambientali.

È un invito perentorio a proteggere il territorio dagli insulti e dalle ferite provocate con il deposito di rifiuti tossici e speciali, fanghi e scarti industriali sotterrati e discariche abusive a cielo aperto;  ma è anche una occasione di definire il ruolo e stabilire il peso da ridare alla Agricoltura e al cibo. La nuova agenda politica, dunque, deve dare corso a questa prospettiva e a questa ritrovata sensibilità civile  rivolgendo il proprio impegno e le proprie azioni alla tutela dell’Ecosistema, dell’ambiente e dei beni culturali anche in ossequio all’art. 117 della nostra Costituzione.

sabato 14 Dicembre 2013

(modifica il 27 Giugno 2022, 23:55)

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