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Puglia: raccolta differenziata degli imballaggi in crescita

La Redazione
Puglia: raccolta differenziata degli imballaggi in crescita
Conferite a CONAI oltre 286.200 tonnellate nel 2019 e 294.300 nel 2020: una quantità di rifiuti che coprirebbe per più di quattro volte la tratta autostradale Bari-Parigi
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Nel 2019, secondo gli ultimi dati ISPRA disponibili, la Puglia ha differenziato la metà dei suoi rifiuti: il 50,6%. Ossia 946.823 tonnellate, su un totale di oltre un milione e 870mila tonnellate di rifiuti prodotti. Guardando solo agli imballaggi, che in Italia rappresentano poco meno del 30% dei rifiuti urbani, le tonnellate di rifiuti che la Regione ha conferito a CONAI sono in crescita. Sono state infatti sottratte alla discarica più di 286.200 tonnellate di rifiuti di imballaggio,  conferite dalla Regione a CONAI nel 2019 grazie agli accordi sottoscritti tra i Comuni della Regione e il Consorzio. Le cifre dei conferimenti a CONAI per il 2020 registrano un nuovo incremento vicino al 3%: 294.361 tonnellate. Una quantità di rifiuti che, messa in cassonetti, potrebbe coprire per più di quattro volte la tratta autostradale Bari-Parigi. Un numero che prelude a un atteso miglioramento delle performance complessive della Regione Puglia nel campo della raccolta differenziata in generale. Lo rende noto il Consorzio Nazionale Imballaggi nel disegnare un bilancio e un consuntivo delle performance sostenibili delle Regioni italiane nella raccolta degli imballaggi. Per coprire i maggiori oneri della raccolta differenziata CONAI, sempre nel 2019, ha trasferito ai Comuni della Puglia oltre 34 milioni e 567mila euro. Nel 2020 la cifra è stimata in crescita del 7%: 37 milioni e 39mila euro. «CONAI ha la responsabilità di garantire i risultati di recupero e riciclo imposti dall’Europa solo nel campo dei rifiuti di imballaggio» spiega Fabio Costarella, Responsabile CONAI per i piani di sviluppo della raccolta differenziata al Centro Sud. «E per quanto riguarda questa tipologia di rifiuti, i conferimenti hanno continuato a crescere. I risultati della Puglia sono incoraggianti. Come ricordo spesso ci sono diverse realtà virtuose in Regione. Ad esempio i Comuni dell’Aro Bari 8, con Monopoli come capofila. O il Comune di Bitetto, in provincia di Bari, che ha adottato un nuovo modello di calcolo della tariffa puntuale. Ma occorre fare di più: la raccolta differenziata in generale deve migliorare in qualità e in quantità, anche in vista degli obiettivi di riciclo comunitari, che saranno sempre più sfidanti».

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Le province

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Secondo gli ultimi dati ISPRA (2019), le province più virtuose sono Bari e Brindisi, la cui percentuale di raccolta differenziata totale si aggira attorno al 58%. Brindisi lo supera e Bari lo sfiora. Alti i conferimenti a CONAI nelle due province lo stesso anno: in quella di Bari i cittadini conferiscono a CONAI più di 83 kg di rifiuti di imballaggio a testa, in quella di Brindisi più di 75 kg. Barletta-Andria-Trani differenzia più del 55% dei suoi rifiuti complessivi. In provincia 51 kg di imballaggi per cittadino vengono conferiti a CONAI. La provincia di Lecce ha una raccolta differenziata complessiva del 52% circa, e dai suoi abitanti arriva a CONAI un pro-capite molto alto: quasi 90 kg a testa. Più bassi i valori di Taranto e Foggia: secondo ISPRA la raccolta differenziata in queste due province è pari al 41% e al 34% rispettivamente. Dal territorio di Taranto arrivano a CONAI circa 54 kg di imballaggi differenziati, dal territorio di Foggia invece 48.

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Gli impianti

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Un quadro, quello della Puglia, che fa i conti con una preoccupante carenza di impianti per i rifiuti, e che è simile a quello di molte altre aree del Mezzogiorno. Uno studio CONAI, redatto nel 2021, ha calcolato che alla Regione mancano 22 impianti per poter raggiungere senza intoppi gli obiettivi comunitari di raccolta differenziata al 2030. «L'emergenza sanitaria ha reso ancora più evidente questo deficit impiantistico» commenta Fabio Costarella. «È importante che i rifiuti raccolti in modo differenziato siano trasformati il più possibile vicino ai luoghi in cui vengono raccolti, anche per abbattere l'impatto sia ambientale sia economico legato al costo del trasporto verso gli impianti del Settentrione. Ci auguriamo che le risorse in arrivo con il PNRR servano anche a colmare questo gap». L’investimento per colmare il fabbisogno impiantistico della Puglia è infatti stimato da CONAI in più di 340 milioni di euro. Un intervento che avrebbe ricadute molto positive anche dal punto di vista occupazionale: si renderebbe infatti necessario formare e assumere oltre 300 persone.

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mercoledì 15 Dicembre 2021

(modifica il 27 Giugno 2022, 13:05)

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