Finalmente ci stiamo lasciando l'inverno alle spalle, pronti per abbracciare il sole della nuova stagione.
L'equinozio di Primavera dal latino "aequus" ovvero uguale e "nox" notte, è scoccato ieri 20 marzo alle 16:30 e indica che le ore del giorno e della notte hanno la stessa durata. Più ore di luce accompagnaranno le nostre giornate, in attesa del Solstizio d'Estate che invece ricadrà il 21 giugno.
Il significato dell'Equinozio
Questo avvenimento si manifesta quando, gli emisferi Nord e Sud della Terra, si invertono rispetto alla posizione del sole, che attraversa la linea dell'Equatore celeste e segna il passaggio da Sud a Nord. Questo avviene rispettivamente all'inizio dell'Autunno e all'inizio della Primavera. Questo fenomeno rappresenta una rinascita per la natura che si rinnova e che nelle antiche popolazioni celtiche e mesopotamiche segnava l'inizio del nuovo anno nel segno dell'Ariete. Lo stesso accadeva per gli antichi egizi che 4.700 anni fa celebravano l'Equinozio, con Il Sham El Nessim che letteralmente vuol dire annusare l'area e la brezza del vento che evoca un inizio nuovo e fertile per il raccolto e che ricade il primo giorno dell'anno osservato ancora oggi in Turchia, Afganistan, Albania e Zanzibar.
Quest'anno l'Equinozio di Primavera ricadeva ieri 20 marzo. Vediamo perchè?
Nel 325, il Concilio Di Nicea, indicò il 21 come primo giorno di Primavera. Secondo l'Unione Astrofili Italiani (UAI), fissare al 21 marzo l'inizio della Primavera è impossibile, in quanto il calendario misura 365 giorni per un anno e quindi un quarto di giro in meno di quanti la Terra ne faccia su se stessa con una completa rivoluzione attorno al Sole. Questo indica che la Terra, ogni tre anni, recupera un ritardo nel giro, attraverso l'aggiunta del 29 febbraio anno bisestile. Per questo motivo la data dell'Equinozio di Primavera oscilla tra il 19 e il 21 marzo.