C‘è anche un po’ di Altamura nel progetto Precious (PREdictive Computer aIded scOring sUpport System), presentato giovedì a Bari nella sala della direzione generale del Policlinico.
Tra i protagonisti del progetto, infatti, che traccia una nuova strada per la prevenzione e la diagnosi precoce dell’insufficienza renale acuta, ci sono la Item Oxygen, realtà produttiva meridionale nel campo delle apparecchiature elettromedicali, la Cooperativa Edp La Traccia. Responsabile scientifico dello stesso progetto è il professore Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia e presidente della Scuola di medicina dell’Università degli Studi di Bari.
In sostanza Precious, mediante l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale, suggerisce percorsi terapeutici personalizzati per i malati affetti da malattia renale acuta in terapia intensiva.
L’insufficienza renale acuta, detta anche Aki, è una sindrome clinica caratterizzata da un brusco declino della funzionalità renale. La letteratura internazionale mostra come il sopraggiungere dell’Aki possa compromettere irreversibilmente la funzionalità di altri organi, portando alla dialisi e all’aumento del rischio cardiovascolare e mortalità del paziente. Infatti, le malattie cardiovascolari e quelle renali sono strettamente correlate, e ciò amplia il campo di applicazione del progetto anche nel caso di pazienti coronarici.
Tali conseguenze sono dovute principalmente a un tardivo riconoscimento della sindrome Aki, da qui l’esigenza di mettere a punto un sistema che lo individui attraverso biomarcatori precoci (metaboliti e proteine del siero e delle urine). L’analisi della loro presenza viene combinata con quella dei parametri fisiologici ed un algoritmo intelligente propone un punteggio, score Precious, che – nel caso venga superato – attiva un alert che, inviato al personale medico attraverso applicazioni smatphone e tablet, permette il riconoscimento precoce del danno renale acuto.
Il progetto Precious coinvolge quattro aziende (oltre a Item Oxygen – capofila – e Cooperativa Edp La Traccia, Amt Services, e Biofordrug) e tre università (Bari, Foggia e Politecnico di Bari). Esso è finanziato dall’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia nel filone Cluster Tecnologici regionali.
La fase sperimentale è già stata avviata dal Policlinico di Bari e dagli Ospedali Riuniti di Foggia, e mette in sinergia vari settori: medicale, biologico, nanotecnologico, informatico e bioingegneristico, con l’intento di produrre kit sanitari e prodotti che si avvalgano del supporto dell’intelligenza artificiale per misurare in tempo reale i parametri essenziali per la diagnosi dell’Aki. È allo studio la possibilità di estendere tale sperimentazione anche nell’Ospedale della Murgia “Perinei” di Altamura.
Precious ha – inoltre – il vantaggio di limitare i costi sanitari perché è orientato alla diagnosi preventiva delle malatie renali acute con l’utilizzo di strumenti di business intelligence (http://preciousproject.it/).