Cronaca

Altamura al centro dei traffici internazionali di droga, 6 in cella e 50 chili di stupefacenti recuperati

La Redazione
Un'organizzazione che vedeva al proprio vertice pericolosi albanesi coinvolti in più inchieste e già individuati e arrestati in altre occasioni.
scrivi un commento 21

 Avevano scelto Trani e Altamura come basi operative per i loro ingenti traffici internazionali di stupefacenti. Un vero e proprio fiume di droga proveniente da Spagna, Olanda e Albania, pronto ad alimentare il fiorente mercato illegale non solo in Puglia. Si trattava di un’organizzazione di narcotrafficanti legata ai clan della camorra e gestita da alcuni albanesi da anni residenti nelle due città pugliesi.
rn
rnSu ordine di custodia cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Bari, i finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari, hanno arrestato quattro albanesi e due napoletani con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
rn
rnLa pericolosa organizzazione di narcotrafficanti albanesi aveva scelto come basi operative le città pugliesi di Altamura e Trani, piazze che venivano rifornite di sostanze stupefacenti importate dalla Spagna, dall’Olanda e dall’Albania dove operavano affiliati del clan che si occupano di recuperare i carichi e spedirli in Italia.
rn
rnUn’organizzazione che vedeva al proprio vertice pericolosi albanesi coinvolti in più inchieste e già individuati e arrestati in altre occasioni, come Olsi Meta, 30 anni, albanese, ritenuto una vera e propria “primula rossa” del traffico internazionale di stupefacenti, un traffico che dirigeva da Bologna, città strategica per lo smistamento delle sostanze stupefacenti in diverse località italiane.
rn
rnA Bologna Meta ha vissuto per alcuni anni fornendo di cocaina le più importanti piazze italiane, comprese quelle pugliesi. Un personaggio più volte ricercato dalle forze dell’ordine, Meta – insieme a Arben e Loni Paluka e Artan Karaj, è stato già stato arrestato nel dicembre 2007 – poi tornato in libertà si è reso latitante come Arben Paluka. Ed era proprio quest’ultimo a tenere le fila dell’organizzazione ad Altamura, in stretto contatto con Fran Coku che dall’Albania garantiva l’invio di carichi di sostanze stupefacenti che venivano importati attraverso i porti di Bari e Brindisi. Entrambi, poi, erano in contatto con Gaetano Marino, detto “Gaetano Mckey”, ritenuto uno dei vertici del clan camorristico degli scissionisti di Secondigliano.
rn
rnUn altro camorrista, appartenente al clan dei Piscopo, attivo nell’area dei Comuni vesuviani, Santolo Carotenuto, detto “Gigino il panettiere”, invece, garantiva all’organizzazione di narcotrafficanti albanesi i carichi di sostanze stupefacenti dall’Olanda.
rn
rnLe indagini svolte da Gico, coordinati dalla Dda di Bari, si sono avvalse sia di “vecchie” tecniche investigative, quali i pedinamenti, sia dei più sofisticati mezzi informatici. Grande supporto agli investigatori, poi, è stato fornito dalle numerose intercettazioni telefoniche. In questi anni i finanzieri, nell’ambito di questa inchiesta, hanno già arrestato otto persone e sequestrato: 50 chili fra marijuana, cocaina ed eroina (fra i quali 43 chili di marijauna confezionata a ‘panetti’ e nascosti in un pneumatico di scorta di un tir proveniente dall’Albania) e circa 125mila tra euro, dollari, sterline e franchi (che Prend Paluka, imbarcatosi a Bari, stava trasportando in Albania per pagare i carichi di droga).

martedì 26 Ottobre 2010

(modifica il 28 Giugno 2022, 8:46)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti