L'Intervista sul Ritrovamento Archeologico

Altamura, scoperta una fornace che potrebbe essere più antica delle Mura Megalitiche

La Fornace storica ritrovata durante gli scavi
In seguito alla scoperta archeologica durante gli scavi per i lavori di posa della fibra ottica in via Gian Battista Castelli, abbiamo interpellato la Dott.ssa Ebe Chiara Princigalli – Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari
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In seguito alla scoperta archeologica durante gli scavi per i lavori di posa della fibra ottica in via Gian Battista Castelli ad Altamura, abbiamo interpellato per maggiori delucidazioni la Dott.ssa Ebe Chiara Princigalli – Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bari, col fine di divulgare informazioni storiche certificate alla cittadinanza altamurana.

Di seguito l’intervista alla Dott.ssa Ebe Chiara Princigalli con tutte le dichiarazioni.

Come è stato scoperto il recente ritrovamento archeologico sito in Altamura?
Durante lo scavo di una trincea per la posa della fibra -che la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari, a tutela delle preesistenze archeologiche del sottosuolo di Altamura, ha prescritto fosse condotto sotto la sorveglianza archeologica continuativa- è stato intercettato uno strato archeologico le cui caratteristiche hanno immediatamente condotto ad ipotizzare potesse trattarsi di un’antica fornace. A seguito di un primo sopralluogo, la Soprintendenza ha disposto l’allargamento dell’area di scavo e l’indagine stratigrafica delle evidenze messe in luce, al fine di chiarirne natura e cronologia.

Quali reperti archeologici sono stati ritrovati e qual è la loro datazione storica?
L’allargamento dell’area di scavo, sia pur limitata in estensione da precedenti sottoservizi la cui posa ha compromesso la conservazione della struttura nella sua interezza, ha consentito di mettere in evidenza la parte residuale della fornace, impostata nel  banco calcarenitico e perimetrata da “pareti” in argilla e pietre fortemente alterate dalle altissime temperature raggiunte nel corso della cottura dei laterizi, alla cui produzione la fornace sembra fosse prioritariamente destinata.

Quali sono state le tecniche di scavo e di analisi utilizzate dagli archeologi per preservare e  studiare tutti i reperti archeologici ritrovati?
Gli archeologi stanno scavando le evidenze emerse secondo il metodo stratigrafico che consente di distinguere la sequenza delle fasi insediative succedutesi nel tempo e la destinazione d’uso di un medesimo luogo in ciascuna epoca. La puntualizzazione delle conoscenze verrà chiarita successivamente allo scavo con lo studio e l’analisi dell’insieme degli  elementi osservati, raccolti e registrati in corso di scavo.

Esiste una possibile connessione tra il recente ritrovamento e le Mure Megalitiche presenti nella stessa area geografica, e in che modo queste scoperte archeologiche possono aiutare a conoscere le popolazioni dell’epoca e le loro abitudini?
Sulla base delle prime osservazioni effettuate in corso di scavo, la struttura messa in luce sembrerebbe risalire ad una fase che precede quella cui si data la realizzazione delle mura megalitiche: allo stato attuale, ancora del tutto preliminare, della ricerca, il contesto produttivo sembra, infatti collocarsi in
Età Arcaica (periodo storico compreso dal VIII al VI secolo a.C.) e si  sovrappone a livelli ancora più antichi di frequentazione. Una volta compiutamente scavato e studiato, il rinvenimento consentirà di fare nuova luce sulle origini di Altamura, centro certamente molto attivo, sin dalla Preistoria,  entro la rete delle dinamiche insediative che hanno caratterizzato la Puglia centrale in antico. 

giovedì 1 Giugno 2023

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