L'indagine

Maltempo improvviso, da clima primaverile al gelo: natura in tilt in Puglia

Niccolò Squicciarini
Maltempo improvviso, da clima primaverile al gelo: natura in tilt in Puglia
Il risultato è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura con la maturazione precoce di mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusca variazioni climatiche con danni nelle campagne pugliesi.
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Sulla Puglia in una manciata di ore si è passati dal clima primaverile a scenari e temperature siberiane, con bombe d’acqua, vento di burrasca e gelido, con addirittura spolverate di nevischio anche sul mare, mentre sul Gargano nevica.

È  quanto segnala Coldiretti Puglia, sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito la Puglia con freddo, neve e forte vento, ma anche con alberi divelti, rami spezzati e danni, quando fino a pochi giorni fa le temperature erano decisamente otre la media stagionale.

Il maltempo ha colpito città e campagne dove il brusco abbassamento della colonnina di mercurio ha portato il gelo dopo un autunno mite con una temperatura che era stata fino ad ora di oltre 2 gradi superiore la media. A preoccupare gli agricoltori sono i seri danni per le colture che sono impreparate di fronte al drastico ed improvviso abbassamento di temperatura anche superiore ai dieci gradi che si è verificato, quando fino a pochi giorni fa per le temperature primaverili in autunno si segnalavano i ciliegi in fiore e i fichi in produzione.

Siamo di fronte – afferma Coldiretti Puglia – ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti. Il risultato è che il 2023 si classifica come l’anno nero dell’agricoltura con la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi in autunno e brusca variazioni climatiche con ingenti danni in campagna. Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.

La natura è in tilt e le coltivazioni sono in pericolo. Non mancano tuttavia gli effetti positivi con l’abbassamento della temperatura con la tipica colorazione delle arance rosse al sud che viene stimolata da temperature più  fresche mentre al nord il radicchio, la rosa di inverno, si avvantaggia, assumendo in seguito al freddo, una croccantezza e una colorazione rosso intenso che ne esalta le caratteristiche qualitative. Occorre anche notare – conclude la Coldiretti – un altro effetto positivo sugli insetti sia quelli che causano danni alle colture e quelli fastidiosi come le zanzare, che colti dall’improvviso abbassamento delle temperature comporta una riduzione di riproduzione nella prossima primavera.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono investimenti anche grazie al PNRR per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.

martedì 28 Novembre 2023

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