Dati ISTAT – Agricoltura Puglia

Boom produzione di melagrane (+150%) tra nuovi virus e insetti dall’estero

Melograno
Intercettata per la prima volta dalla Commissione europea la Falsa Cydia, un particolare tipo di falena, in una spedizione di melagrane proveniente dal Marocco
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La produzione di melegrane in Puglia è in netto aumento, registrando un sorprendente aumento del 150% in soli tre anni, secondo i dati ISTAT. Coldiretti Puglia segnala un passaggio da 65mila a 162mila quintali nel periodo preso in considerazione. Tuttavia, questa crescita esponenziale è ora minacciata dalle importazioni massicce dall’estero, mettendo a rischio un settore che sta vivendo una fase di sviluppo senza precedenti.

Il 70% della produzione di melagrane si concentra nella provincia di Taranto, con il succo del frutto emergente come un efficace rimedio contro influenza e raffreddore, grazie al suo contenuto del 40% della vitamina C necessaria quotidianamente. Oltre all’uso alimentare, il frutto del melograno trova applicazione anche nel settore farmaceutico, grazie alle sue proprietà antitumorali, quali l’acido ellagico, i flavonoidi e altri antiossidanti.

Si sottolinea la crescente domanda di melagrane alimentando, così, le importazioni non solo dai paesi dell’Europa del Sud, come Spagna e Israele, ma anche da Cile e Sudafrica, spesso presentati come “made in Puglia”. Questa domanda ha portato a un incremento delle importazioni, non solo del prodotto fresco, ma anche dei semi destinati all’industria di trasformazione e alla cosmesi.

La varietà di melagrane più diffuse in Puglia sono Akko e Wonderful, con la prima che inizia la campagna nella prima decade di settembre e una produttività tra le 25 e le 30 tonnellate per ettaro. La seconda, invece, avvia la campagna nella seconda metà di ottobre, con una produttività che varia dalle 35 alle 45 tonnellate per ettaro.

Tuttavia, la crescita della produzione è minacciata dalla comparsa della Falsa Cydia (Thaumatotibia leucotreta), un particolare tipo di falena, recentemente intercettata in una spedizione di melegrane proveniente dal Marocco. Finora considerato “zona free” da questo parassita, Coldiretti Puglia sollecita un cambio di passo nelle misure di prevenzione e intervento, proponendo l’avvio di una apposita task force a livello comunitario e nazionale.

I cambiamenti climatici e la globalizzazione hanno contribuito all’arrivo di nuovi virus e insetti che minacciano le coltivazioni, creando un urgente bisogno di rivedere le politiche di controllo. Coldiretti Puglia denuncia la presenza di parassiti “alieni” mai visti prima in Puglia, quali la Drosophila Suzukii, l’Aleurocanthus spiniferus, la Xylella, il punteruolo rosso, la Tristeza degli agrumi, la cocciniglia tartaruga e il Bostrico Tipografico.

La critica si estende al sistema di controllo dell’Unione Europea, accusato di frontiere colabrodo che permettono il passaggio di materiale vegetale infetto e parassiti. Coldiretti conclude sollecitando una politica più rigorosa, simile a quella applicata alle esportazioni nazionali, per garantire la sicurezza del settore agricolo pugliese e la prosperità della produzione di melagrane.

 

martedì 16 Gennaio 2024

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