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Le aziende altamurane della zona industriale di Jesce (Matera): “No a impianti di trattamento rifiuti”

La Redazione
Zona industriale Jesce.
"Durante il consiglio comunale del 27 un nostro rappresentante rappresenterà le istanze di tutte le aziende".
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I titolari delle aziende localizzate in zona industriale Jesce (Matera) hanno appreso che nell’ordine del giorno del consiglio comunale di Altamura che si terrà lunedì 27 febbraio si discuterà della possibilità di localizzare nella suddetta zona aziende impegnate nel settore delle biomasse, attraverso la pianificazione e individuazione dei siti che possono ospitare impianti a biomasse, compostaggio e trattamento di rifiuti in generale. Al confine con la zona industriale Jesce-Matera risiedono aziende, tra queste alcune alimentari, di rilievo nazionale e internazionale, certificate ISO 14000, che si vedrebbero minacciate di perdere la certificazione con tutte le conseguenze che potrebbero derivarne. Le aziende insediate nell’area industriale sono tutte di Altamura e dintorni, hanno investito e stanno investendo ingenti capitali, garantendo lavoro e sviluppo. Nonostante le difficoltà dovute alla crisi perdurante da tempo, queste aziende sono in attivo e sul tema impianti, oggetto della discussione, esprimono un fermo dissenso: “Non siamo contrari ma, come affermato già due anni fa circa negli incontri con gli allora candidati Sindaco di Altamura, tra cui l’attuale Sindaco, prof. Giacinto Forte, la nostra posizione era, ed è, quella di individuare aree distanti dalle attività produttive”.

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“Ribadiamo ancora che, durante la campagna elettorale, il Sindaco Forte assunse precisi impegni nei confronti di noi imprenditori di Jesce, per non fare insediare alcuna attività insalubre a confine con queste zone. Nel confidare che si tengano dovutamente presenti le nostre istanze di tutela delle aziende e dei lavoratori, si invitano il sig. Sindaco, i capi gruppo e i singoli consiglieri a rigettare ogni possibile provvedimento che possa consentire l’installazione di tali attività a confine con le attività produttive di tipo alimentare e/o con certificazioni ISO 14000; oltre che a prevedere attività potenzialmente insalubri con possibili danni all’ambiente a una debita distanza dalle attività produttive, al fine di tutelare la salute e il benessere dei lavoratori”.

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“Qualora l’amministrazione intendesse insistere sulla allocazione di impianti a biomassa, compostaggio e simili, in aree con presenza di questi impianti produttivi, ci vedremmo costretti ad adire tutte le azioni giudiziarie presso le autorità competenti, oltre alle dovute considerazioni che ne trarremmo sul rapporto tra imprenditori e pubblica amministrazione. Durante il consiglio comunale del 27 un nostro rappresentante rappresenterà le istanze di tutte le aziende”.

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giovedì 23 Febbraio 2017

(modifica il 27 Giugno 2022, 18:30)

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