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Agricoltura, via libera a Montecitorio al Decreto sui vigneti storici ed eroici

La Redazione
Giuseppe L'Abbate
«Le aziende che vedranno riconosciuto il proprio vigneto come storico o eroico potranno accedere ai fondi previsti dal Programma Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo» - afferma il deputato M5S L'Abbate
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La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato il parere sul decreto legge, in attuazione del Testo Unico del Vino, che disciplina il riconoscimento e la salvaguardia dei vigneti eroici e storici. Parliamo di due tipologie di vigneti dalla forte valenza storica, paesaggistica e ambientale del nostro Paese: quelli definiti “eroici” sono ubicati su terreni con una pendenza superiore al 30%, in aree dove le condizioni creano impedimenti alla meccanizzazione, in territori con un’altitudine superiore ai 500 metri, con impianti su terrazze o gradoni o situati in piccole isole.

Quelli “storici”, invece, devono avere una produzione anteriore al 1960 con forme di cura tradizionale, con sistemazioni storiche o di particolare pregio paesaggistico, appartenenti ad aree iscritte al Registro Nazionale Paesaggi Rurali o riconosciute dall’Unesco o da leggi regionali. Saranno le Regioni a ricevere le domande dei produttori per il riconoscimento di questi vigneti: svolgeranno l’istruttoria delle domande e terranno gli elenchi, garantendo anche i successivi controlli, come da intesa nella Conferenza Stato-Regioni dello scorso 10 giugno.

«Le aziende che vedranno riconosciuto il proprio vigneto come storico o eroico potranno accedere ai fondi previsti dal Programma Nazionale di sostegno al settore vitivinicolo che può contare su una disponibilità di circa 337 milioni di euro in totale – commenta il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, componente M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Fondi che saranno utilizzati anche per il ripristino, il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei vigneti eroici e storici che utilizzano vitigni autoctoni. Si è cercato di sgravare il più possibile i produttori dalla burocrazia superflua mentre, come Commissione, è stato chiesto di specificare se la disposizione sia volta a consentire l’uso di un marchio già esistente, o a prevederne la creazione di uno nuovo, caso in cui sarà necessario specificarne la natura facoltativa, precisandone le condizioni e le modalità di attribuzione. Questo atto – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – ci fa entrare nel merito di definizioni e procedure, riordinando un peculiare settore della viticoltura dalle notevoli potenzialità di sviluppo. Ora il decreto, dopo le necessarie revisioni, potrà essere pubblicato per entrare finalmente in vigore».

mercoledì 31 Luglio 2019

(modifica il 27 Giugno 2022, 16:31)

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